Quello del "Cestaio" era a Buti un mestiere comune.
Ai piedi del Monte Serra, per la presenza di acqua e del castagno, si era sviluppato un artigianato del legno che dava lavoro a molte persone.
Ormai, per tanti motivi legati sia alla difficoltà del lavoro che al poco reddito ottenuto, a fare questo mestiere è rimasto solo Mario Barzacchini.
Aiutato dalla sorella riesce ancora, tra mille difficoltà, a tenere viva la tradizione con una produzione piccola ma di alta qualità.
Lo ringraziamo per la disponibilità dimostrata nella realizzazione di
questo servizio fotografico, che ha trovato degno spazio nella manifestazione della FIAF dedicata ai 150° dell'unità d'Italia.
Ringraziamo Paola Frediani e Paolo Batisti che, per futura memoria, hanno realizzato un piccolo glossario dei termini usati, nel loro lavoro, dai cestai di Buti.
Fabio Beconcini
|
Corbelli
Sulla CEPPAIA (ossia la base) del castagno vecchio tagliato nascono i BACCHIOLI un fascio di nuove piante che dopo circa 10 anni, a rotazione, vengono tagliate al piede e questi sono i PEDONI, di solito la lunghezza è di solito m.1 circa (lo scarto servir&aagrave; per scaldare il forno o altri usi domestici). I pedoni si tagliano da ottobre a maggio, per tutta la provvista annuale e siccome per lavorarli servono freschi vengono tenuti in vasche piene di acqua e tenuti sotto di essa con dei pesi, al momento dell'uso si tolgono dall'acqua e vengono messi in forno ( accatastandoli nella prima parte mentre in fondo c'è il fuoco) per ammorbidirli col calore . A questo punto il pedone viene SCHIAPPATO (ossia diviso a met&aagrave;) con la MOSSA e il BATTOLO ( la mossa è un coltello con la lama pari e un manico di legno - il battolo è un pezzo di legno piuttosto grosso con l'impugnatura affinata per poterla meglio usare). La MOSSA viene posizionata al centro del pedone, tenuto in verticale con le gambe e ci viene picchiato sopra con il battolo, appena si è aperta una fessura sufficiente viene preso con entrambe le mani e tirandolo viene diviso a met&aagrave; cercando di seguire la venatura del legno per non farlo SCIANCARE (non farlo andare di traverso) quindi viene messo nella macchina SCHIAPPATRICE o SPACCATRICE che lo divide sempre a met&aagrave;, fino all'altezza desiderata di circa 1-2 mm. Le strisce così ottenute vengono scelte per fare le STECCHE o i VINCHI. La stecca serve per fare il FONDO o CULO e l'OSSATURA il vinco per intrecciare. La lavorazione del corbello (che è rotondo) o dei cesti (che possono essere tondi rettangolari o quadrati) comincia ponendo sul pavimento due stecche incrociate, (l'ossatura) tenute ferme con i piedi scalzi, si comincia a fare un primo giro con un vinco che deve essere stretto malleabile e resistente, poi al secondo giro all'incroci delle due stecche si inseriscono altre stecche che saranno state appuntite con il PENNATO ( ma poco e messe con la punta visibile ai nostri occhi) il pennato serve anche per ADDEZZARE (ossia adeguare, aggiustare, rifinire o anche dividere in due), si fa un nuovo giro con il vinco, al terzo giro si divide in due una stecca per far diventare dispari le stecche e poter intrecciare il vinco una volta sotto e una volta sopra la stecca; le stecche che verranno aggiunte successivamente saranno sempre più appuntite in modo da colmare le fessure che si creeranno; una volta raggiunta la larghezza giusta si comincia l'IMPONITURA fatta con la sapiente appuntatura delle stecche che devono girare da orizzontali a verticali, poi si mette sopra la forma (che deve entrare a sigillo) e si vinca (ossia si intreccia) fino all'altezza voluta. Si toglie la forma e si mette il CERCHIO che è fatto con una VETTA (ossia un piccolo ramo di circa cm 2 di spessore) che viene scaldato in forno per farlo diventare malleabile, appuntito e tagliato obliquo da entrambi i lati per accoppiarlo bene, fermato con la buccia esterna del castagno. L'esatta misura di un cerchio viene fatta provando la misura all'interno del corbello e poi inserita all'esterno, così stringer&aagrave; bene, e esso verr&aagrave; bloccato nella giusta posizione girando tutte le stecche verticali sul cerchio verso la parte esterna (dopo che esse saranno state APPUNTITE o SMUSSATE e della stessa lunghezza) e infilate nel sottostante intreccio del vinco , questa operazione viene detta VINCATURA. Il corbello è adesso pronto per essere usato.
|